Vi sono tuttavia alcune poesie a riguardo, anche se trattano dei fiori del topinambur, e non del tubero vero e proprio.
Ne è un esempio la poesia "Altri topinambur" di Andrea Zanzotto, che scelgo di riportare nonostante faccia riferimento ai fiori del topinambur e non alla radice (la parte commestibile) perché ritengo sia molto interessante come questa pianta non a tutti nota sia divenuta protagonista di un'opera di un poeta così importante.
Altri Topinambur - Andrea Zanzotto
Entro i manipoli qua e là sparsi
dei topinambùr lungo gli argini
ogni lustro del giallo si fa intimo
all’autunnale catarsi
Ori di affabili corollari –
topinambùr se è il caso di nominare
una scintillazione che pare casalinga
ed invece è stellare
Tamburini topinambùr
euforia di mille
divergenti intuizioni –
gemellaggi infiniti
Azzurro arriso dagli incorreggibili
topinambùr mai stanchi di frinire
di titillare, di adire
ai paradisi più facilmente leggibili
Favoleggiare di esigue
anarchie, conversioni di lingue
mai udite del giallo
in gelb jaune amarillo
Con affettuoso gusto
i furbissimi topinambùr
si affollano al cancello
come a scuola, nel giorno giusto
Dove ritroverò le mie infelicità
numerose quanto incontrollabili? –
Ma ora coi topinambùr torneranno
attutite dai tocchi di altre deità
(da Le poesie e prose scelte, Mondadori, Milano 1999)
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